Nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, oltre sessanta maglie e un video ripercorrono oltre 100 anni di tradizioni e seconde maglie di gioco, nell’attività del club di calcio più antico in Italia. “Non solo rossoblù. Oltre un secolo di seconde maglie” è il titolo della mostra presentata al Museo nell’area del Porto Antico, dai Reggenti della Fondazione Genoa 1893, Paolo Gatto e Giovanni Blondet, insieme a Giorgio Guerello e Alberto Maria Benedetti, membri del Consiglio di Reggenza. L’esposizione è stata curata da Giovanna Liconti, Responsabile delle iniziative museali della Fondazione e realizzata con le ricerche dei consulenti storici Stefano Massa, Giovanni Villani, Bruno Lantieri, Piero Vianson e Fabio Saccomanno. L’idea ha preso spunto dalla ricorrenza del centenario della prima, “vera” seconda maglia del Genoa (23 febbraio 1913: GenoaMilan 4-1), con l’esemplare originale di Angelo Dellacasa esposto in questa occasione e di cui il giornale genovese Caffaro notò all’epoca l’originalità e la raffinatezza: “Ad incontro finito il pubblico portò in trionfo i giuocatori, decretando un vero trionfo alla squadra vincente, la quale, per l’occasione, indossava un’elegantissima maglia di nuova foggia, sulla quale spiccava lo stemma cittadino”. La mostra, patrocinata da Comune di Genova, Regione Liguria, CONI e FIGC, sarà aperta al pubblico da sabato prossimo al 28 febbraio 2016. In essa si ricostruisce l’evoluzione delle seconde maglie a partire dal campionato 1911/1912, grazie a un video prodotto in 3D dalla Toon Taun Animation Studio di Fede Basso, estendendo il suo raggio d’azione al 1967/1968; anno in cui la squadra che giocava in casa indossava, quando le esigenze cromatiche lo richiedevano, la seconda maglia in segno di ospitalità nei confronti degli avversari. Tali ricostruzioni «filologiche» non possono essere supportate talora da certezze assolute, poiché l’attività agonistica della squadra affonda in radici lontane, nell’ultimo decennio del XIX secolo e nel primo del XX. A queste si aggiungono altre difficoltà, come stabilire l’esatta gradazione di un colore, vista la discordanza delle fonti emerografiche. Il mistero però aggiunge fascino. A titolo di esempio la maglia utilizzata contro il Torino il 29 novembre del 1931 sarà stata gialla o arancione? E perché la sensibilità delle lastre fotografiche di allora (anni ’30) dava la tonalità più scura al colore rosso rispetto al blu? I curatori delle ricerche hanno cercato di affrontare i quesiti. Nella maggior parte dei casi, dagli studi elaborati, si è evinta la presenza di casacche totalmente bianche o con motivi rossoblù che potevano avere forme diverse. a) maglia bianca con fascia orizzontale rossoblù o blurossa; b) maglia bianca con variazioni alla striscia orizzontale (per esempio il «fulmine» del 1988/1989 e la «bandiera» del 1995/1996); c) maglia bianca con i colori sociali su colletto e maniche; d) maglia bianca con fascia diagonale blurossa (stagioni 1971/1972, 1972/1973 e 1973/1974). Raramente si riscontra viceversa il ricorso ad altri colori. 1) maglia verde chiaro nella stagione 1925/1926 e scuro nella stagione 1935/36; 2) maglia giallo carico nella stagione 1931/1932, più chiaro nel 1947/1948 e di nuovo giallo carico nel 1994/1995; 3) maglia arancione nella stagione 1999/2000. Non ultima una casacca blurossa (colori invertiti rispetto alla maglia tradizionale). Fu la prima maglia nel campionato 1952-1953 e venne indossata, anche nei tre campionati successivi e, in seguito, nella partita Genoa-Udinese del 25 ottobre 1981. La maggior parte degli originali proviene dalla preziosa collezione MaglieStoriche di Franco Abrile, tifoso e appassionato collezionista, il cui sito magliestoriche.it è punto di riferimento degli esperti e conta oltre 400.000 accessi. L’apertura al pubblico della mostra seguirà quella del Museo della Storia del Genoa (da martedì a domenica orario 10-19, alle 18 ultimo ingresso). I prezzi d’ingresso rimangono invariati. La Fondazione Genoa 1893 ringrazia il Gruppo Cambiaso Risso, la ToonTaun di Fede Basso, Tecnoarte di Luca Cannas e Andrea Orlando, Video Tecnica di Flavio Tedone, Grafica Fluida di Gabriella Barresi, ETT SpA, Vaccheri e Parati, Angelo Montaruli, i concessori dei cimeli e coloro che, a vario titolo, hanno offerto il proprio supporto.