Nella storica ambientazione del Palazzo, parte di quello che fu il Convento di Santa Caterina D’Alessandria, in Salita di Negro 7, è sorto il 5 giugno 2008, per opera della Fondazione Genoa1893, il più importante e innovativo spazio museale sulla storia del calcio in Italia, il Museo della Storia del Genoa. La Storia del Genoa è protagonista assoluto dell’introduzione in Italia del gioco del football e della fase pionieristica del calcio italiano. E’ il vincitore dei primi campionati italiani ed è l’unica sopravissuta delle sette associazioni che nel 1898 costituirono la Federazione Italiana del football. Per i primi decenni della storia del calcio italiano il Genoa conservò un ruolo primario sul piano dei successi sportivi. Ma anche in fasi di declino dei risultati agonistici, il Genoa e la comunità dei suoi sostenitori hanno conservato una forte identità, un culto della propria tradizione, modalità peculiari di organizzazione associativa e di espressione di valori e sentimenti collettivi. E la stessa capacità di preservare la continuità del sostegno, della partecipazione e dei sentimenti di identità, indipendentemente dai successi sportivi, costituisce un modello significativo di comportamento collettivo di una comunità sportiva. Questo progetto assume uno specifico valore culturale nella considerazione dello sport come fenomeno sociale e della sua storia come componente di quella società. Il calcio è uno sport a forte radicazione cittadina, perciò raccontare il Genoa significa anche ripercorrere la storia politica, economica e sociale della città. Il percorso espositivo mira a valorizzare il materiale e il suo alto valore documentario mediante modalità di comunicazione moderne, quali video e suoni interattivi ma non solo – che coinvolgano i visitatori, facendo loro vivere un’esperienza che non sia solo conoscitiva, ma si traduca in una intensa partecipazione emotiva. Il tutto per permettere di rivivere 116 anni di storia del più amato sport del paese, il calcio, unitamente a una delle squadre più apprezzate e condivise dal suo pubblico e dalla sua gente: il Genoa Cfc. Il Museo, oltre ad essere uno strumento di dialogo e di trasmissione di sentimenti e di valori tra le generazioni, permette di colmare un vuoto determinato dalla disattenzione del passato e dalla dispersione di documenti e materiali storicamente significativi. Altro intento, non secondario in ordine di importanza, è quello di promuovere nelle nuove generazioni, attraverso la conoscenza della storia del calcio e delle comunità dei sostenitori delle squadre, una rinnovata cultura dello sport e dei suoi valori costitutivi. Tutto questo mediante l’esibizione di una ricca raccolta di materiale fotografico e giornalistico, accanto a cimeli, trofei, maglie, palloni, oggetti d’arte di vario genere, in un carrellata di pezzi selezionati di cui alcuni del tutto inediti, che si miscelano, con tecnologie video animate, documentari Rai e Istituto Luce in bianco e nero a cui si affiancano video box con effetti tridimensionali di nuova concezione,riproduzioni sonore di radiocronache e telecronache, con effetti “surround”, programmi touch screen a discrezione del visitatore contenenti le informazioni sui giocatori di tutte le epoche del Genoa e tante altre soluzioni inedite e di facile visione e consultazione. Così si possono incontrare anche curiosità, aneddoti e “cose mai viste”: come la sala degli albori del calcio in Italia con i primi “stadi” dedicati a questo sport, sia attraverso plastici in scala, sia attraverso rifacimenti filmati; la sala della storia delle tattiche di gioco che va da primo modulo di gioco del Queen’s Park del 1872 al “calcio totale” dell’Olanda anni ’70, fino alla “zona” del calcio moderno. E ancora la Gradinata Nord dove si ricostruisce la storia dell’appassionata tifoseria rossoblù, compreso un “pezzo” di cemento del vecchio Stadio Luigi Ferraris; la sala video delle coreografie più belle e quella dei “cori da stadio”; la sala delle “trasferte epiche” e dei mezzi di trasporto più curiosi: auto a dir poco particolari, moto, pullman e motocarri, treni“personalizzati”, fino alle navi che salpano dal Porto di Genova. L’esposizione è distribuita su oltre 900 mq di spazio espositivo suddiviso in 13 sale tematiche su due piani, che ripercorrono la nascita e la storia del Genoa Cricket and Football Club 1893, la prima squadra di calcio in Italia, che poi vuol dire la nascita di questo sport nel nostro paese.. L’allestimento, segue un ordine cronologico e tipologico, che ha inizio al primo piano del Museo, posizionato sullo stesso livello dell’ingresso. La prima grande sala che accoglierà i visitatori sarà interamente dedicata all’esposizione ciclica di mostre temporanee. Oggi è ospitata un’inedita mostra realizzata dall’Associazione Culturale Blugenoa in collaborazione con la Fondazione, dal titolo “Colori e simboli del Genoa e della Città”, che si snoda attraverso numerose teche che ripercorrono la simbologia legata al Genoa e a Genova che tra gli altri vede il grifone, San Giorgio, la croce rossa in campo bianco e il rosso e il blu. A dicembre in occasione dell’arrivo della Coppa del Mondo, vinta dalla Nazionale Italiana nel luglio 2006, verrà allestita sempre in questi spazi una galleria in cui fotografie, pagine di giornale e cimeli rievocheranno le vittorie azzurre nei Mondiali. La restante parte della stanza è dedicata agli albori del Genoa, con la presentazione degli altri sport in voga allora – il cricket, il ciclismo – grazie a materiali vari tra cui si segnala, come oggetto di particolare interesse e pregio, la bicicletta di Geo Davidson, storico campione di ciclismo, appassionato anche di football che frequentò come dirigente, uno dei primi, della società Genoa, ed è possibile osservare due video, uno dedicato alla Genova di allora grazie al ricco archivio della Fondazione Ansaldo e un secondo incentrato sul rapporto esistente tra il calcio inglese e il capoluogo ligure. A seguire un’intera sala, colorata da una scenografia variopinta e avvolgente, presenterà i documenti storici riguardanti la nascita del Genoa Football and Cricket Club, tra cui il Libro dei Conti, che registra dettagliatamente il giorno e il momento della costituzione della squadra, che insieme agli altri è possibile sfogliare mediante il touch screen. A cui si aggiunge un video con il racconto dei primi ventidue anni del Genoa C.F.C.. Al centro, caricato da un forte valore simbolico, il pallone con cui si disputò la finale del primo campionato giocata nel 1898 nel campo Velodromo Umberto I di Torino di cui è presente il plastico. L’ampio salone successivo, opportunamente suddiviso, con esposizione di immagini e storici trofei della prima squadra e del settore giovanile che ripercorrono le vicende dei campionati vinti dal Genoa, le partite, le vittorie e le sconfitte, la Coppa Italia vinta nel 1937, il racconto del decimo scudetto poi vinto dal Bologna e le vittorie del Genoa negli altri sports (basket e pallanuoto). Le antiche fotografie disponibili saranno raccontate direttamente dalle parole dei cronisti del tempo, presenti in mostra grazie a una cospicua serie di articoli, diligentemente individuati e ritagliati, posti a corredo delle immagini. Anche in questa sala un grande schermo permette di diventare parte attiva dell’esposizione, attivando un sistema altamente innovativo che a distanza recepisce i gesti del visitatore, permettendogli di selezionare sul video spezzoni della partita, tra le numerose proposte (oltre un centinaio), che desidera vedere. Si arriva così alla quarta sala che raccoglie reperti di “sala stampa” comprensivi di originali di periodici e quotidiani sportivi leggibili a video per renderli più piacevoli alla lettura, senza dimenticare i molti originali sfogliabili attraverso cornici a giorno imperniate a muro. Qui trovano spazio i volumi della Biblioteca del ‘900 della Fondazione De Ferrari. L’area successiva del Museo è dedicata a tutto ciò che ha contribuito a rendere il Genoa una squadra di eccellenza, vale a dire le attrezzature utilizzate, le tattiche e i luoghi che lo hanno visto compiere le proprie storiche “battaglie”.A far da cornice al video realizzato con lo staff e i giocatori del Genoa attuale che illustra l’evoluzione dei moduli e delle tattiche di gioco succedutisi nel tempo, troviamo una decina di vecchie maglie e tute da allenamento, alcune paia di scarpe e palloni di antica fattura insieme ad altri cimeli di particolare interesse che tenteranno di suscitare le emozioni passate, potendo contare su un allestimento gradevole ed efficace. I campi e i luoghi importanti per il Genoa trovano una felice collocazione nel resto della sala, dove ogni teca, cimelio e fotografia richiama alla mente i posti che hanno visto lo sviluppo della squadra e della Società. Un video e plastici appositamente realizzati, ricostruiscono visivamente i primi campi (San Gottardo, Ponte Carrega), in cui il Genoa si trovò a giocare, utili per vedere situazioni urbanistico-logistiche oggi illeggibili nel tessuto cittadino, senza dimenticare la storia e l’evoluzione del Luigi Ferraris con le fedeli riproduzioni degli anni 1911, 1925 e 1933. La zona posta tra la “Sala stampa” e quella “Attrezzature, tattiche e luoghi” è l’ultima stanza del primo piano del Museo, intitolata “Il Genoa e la Nazionale” e tratta il rapporto intercorso tra il rossoblu e l’azzurro, ripercorrendo la storia di tutti i giocatori genoani che sono arrivati ad indossare la divisa della Nazionale. Al piano terra si snoda la seconda sezione del Museo in cui ogni sala è contraddistinta da un colore. Scendendo una scala si è avvolti dai mille colori dei centinaia di gagliardetti liguri e non liguri, che fanno da sfondo a due video dedicati, uno alle immagini della città tra il 1920 e il 1944 e l’altro alla seconda parte del video della storia della squadra. La lunga sala che accoglie successivamente il visitatore è ricca di diversi contenuti. Abbiamo altre produzioni multimediali e teche che sono dedicate alla collezione di 350 distintivi storici del Genoa, alle ulteriori fasi della storia del Genoa, ai presidenti, di cui sono esposte le tessere sociali, agli allenatori, tra cui è doveroso citare oltre un prezioso orologio-cronometro d’oro con dedica in smalto rosso e blu che, nel 1914, i soci del Genoa regalarono a William Garbutt, il primo mister della storia del calcio italiano e una relazione che spiega l’esonero “politico” del tecnico provocato dalle pressioni della stampa fascista che nel 1940 non apprezzava che la società avesse ingaggiato un suddito di una nazione nemica. Tra gli altri elementi caratterizzanti di questa stanza, un’intera grande parete mostra la proiezione di una selezione dei più bei goal e l’ultimi due video dedicati alle immagini della città e alla storia del Genoa fino al 2002. Qui sono presenti poi una vecchia radio che, raccoglie le più importanti radiocronache e un vecchio juke box, con le musiche memorabili (inni ma non solo) legate al Genoa. Al centro della sala è posizionato un gioco virtuale del calcio di ultima generazione. Di fronte, sotto un’immensa teca, spicca una splendida collezione di maglie storiche appartenute a grandi giocatori del Genoa come De Vecchi, Bellini, Abbadie, Meroni e Aguilera, la cui storia è possibile ascoltare attraverso un altro video di ultima generazione. Si passa quindi alla sala dedicata alle spettacolari coreografie e ai cori della Gradinata Nord: effetti speciali fanno entrare nel vivo degli spalti. Lo spazio è allestito come un’area “relax” dove è possibile sostare per assistere comodamente seduti all’avvincente raccolta dei filmati proposti. La tifoseria genoana diventa la vera protagonista della successiva area. Andando avanti si passa attraverso cimeli di pregio (sciarpe, tessere, striscioni, etc.) che raccontano la storia della comunità dei sostenitori, i caratteri identitari della stessa, spiegandone la formazione e il consolidamento. Vengono ripercorse le più gloriose trasferte dei tifosi rossoblù, la storia dei movimenti associazionistici rossoblu e dei club genoani e le iniziative quali Genoa Club for Children e le azioni di solidarietà più significative compiute negli anni. Curioso e di particolare “appeal” è il video dedicato ai Genoani VIP (ad es. Sandro Pertini, Fabrizio De Andrè, Enzo Tortora, Vittorio Gassman, Gianni Brera, Giuseppe Siri). Che racchiude tutti i personaggi ad oggi ancora in vita o scomparsi che hanno sostenuto il Genoa nel passato sino ad oggi. Ne risulta anche un significativo spaccato di storia del costume. La visita al Museo della Storia del Genoa si conclude con una sala dedicata alla storia attuale, il presente, che giorno dopo giorno il Genoa CFC sta costruendo, rendendolo ricco di emozioni e soddisfazioni; sarà questo uno spazio che evidentemente sarà costantemente aggiornato in ogni stagione sportiva. In questo momento svettano imperiose le maglie dei giocatori della squadra di Gasperini, indossate in questa annata senza dimenticare il ritorno in Europa dopo diciassette anni. Nell’ambito del progetto, in opportuna correlazione con l’iniziativa propriamente museale, è stato realizzato un Centro di documentazione e ricerca. Il Gruppo di esperti costituito dalla Fondazione ha lavorato, e continuerà a lavorare nel tempo alla raccolta, al riordino e all’inserimento in un apposito data base informatico, tutti i dati relativi alla storia del Genoa, attinenti: a tutti i campionati, competizioni e gare disputate dalla Squadra; a tutti gli atleti e tecnici che hanno militato nel Genoa; a tutte le vicende associative e societarie del Genoa-Associazione e del Genoa-Società e in generale a tutti gli elementi significativi della storia del Genoa. Questo gruppo costituisce anche un nucleo di ricerca per studi e pubblicazioni, che si estenderanno alla storia locale di altri sport e alle relazioni tra la storia del Genoa e quella della Città e del calcio italiano. Procede in modo sistematico anche la raccolta e la catalogazione di un vastissimo materiale fotografico, che eccede le esigenze espositive, con finalità di conservazione e di ordinata archiviazione anche ai fini di ricerca e studio. L’interesse per lo studio, la documentazione e la diffusione della storia degli sports, assume un significativo e specifico valore culturale nella considerazione dello sport come fenomeno sociale e della sua storia come componente di quella della società e del costume. In tal modo la storia sportiva della Squadra e della comunità dei suoi sostenitori si intreccia con la storia della Città, rivestendo tali connessioni un particolare interesse. Tali legami si manifestano in modo molto significativo riguardo al Genoa. Ad esempio, fin dalla sua origine la peculiarità della composizione della compagine dei fondatori, in larga parte britannici e operatori dello shipping, rispecchiava la vocazione internazionale e marittima dell’economia genovese. Raccontare la storia del Genoa significa, dunque, raccontare anche la storia politica, economica, sociale della Città.