11 le teche espositive che ripercorrono oltre 100 anni di storia e legami tra il capoluogo ligure, la formazione rossoblù e l’Argentina, dai primi migranti genovesi ai grandi calciatori argentini di ieri e di oggi che hanno indossato e indossano la maglia del Grifone. “Genova, il Genoa e l’Argentina” è il titolo della mostra presentata questa mattina alla stampa presso il Museo della Storia del Genoa Cfc, in Salita Dinegro 7 a Genova da Giorgio Guerello, membro del Consiglio di Reggenza della Fondazione Genoa 1893, da Bruno Lantieri e Giovanni Villani – Comitato Ricerca e Storia del Genoa e da Fabrizio Giudice – musicista e docente di chitarra presso il Conservatorio “F. Ghedini” di Cuneo. La mostra, aperta al pubblico da domani venerdì 4 maggio fino al prossimo 31 luglio, è un affascinante viaggio che ripercorre oltre 100 anni di storia e legami tra il capoluogo ligure, la formazione rossoblù e l’Argentina. 11 le teche in cui è organizzato il percorso espositivo curato dalla dott.ssa Giovanna Liconti, Responsabile delle iniziative museali del Museo della Storia del Genoa Cfc e realizzato con la collaborazione e il coordinamento del Comitato Ricerche e Storia del Genoa. Un racconto visivo che, attraverso fotografie, video e filmati storici, suoni e oggetti d’epoca, racconta i legami sportivi e socio-economici tra la città di Genova, il Grifone e l’Argentina. “Genova, il Genoa e l’Argentina” ha il suo punto di partenza, reale e al tempo stesso simbolico, da quel porto di Genova dove, fin dall’800, migliaia di migranti (molti dei quali genovesi) partivano alla volta delle Americhe. Gli scatti esposti raccontano non solo il fenomeno dell’emigrazione italiana, di cui i liguri possono essere considerati tra i pionieri, ma anche la realtà di Buenos Aires e de La Boca, storico quartiere della capitale argentina dove, nel 1905, nacque il Club Atlético Boca Juniors, una delle squadre simbolo del calcio sudamericano fondata in gran parte da emigrati genovesi (ancora oggi i suoi giocatori sono chiamati “Xeneizes”) e protagonista con il River Plate di epici derby in quello che, in Argentina, viene chiamato “Superclàsico”. Snodo centrale della mostra il racconto fotografico della tournée in terra sudamericana della formazione rossoblù datata 1923 e le due monografie dedicate a Guillermo Antonio Stabile (detto “El Filtrador” per la sua formidabile capacità di incunearsi tra le maglie delle difese avversarie) e Juàn Carlos Verdeal, campionissimi approdati al Grifone rispettivamente negli anni ’30 e nella seconda metà degli anni ’40. I testi esplicativi sono stati curati da Bruno Lantieri, Stefano Massa, Vittorio Riccadonna e Giovanni Villani del Comitato Ricerche e Storia del Genoa. L’inaugurazione ufficiale della mostra (su invito)è in programma questa sera alle ore 18 alla presenza, tra gli altri, dei vertici del Genoa Cfc e della Fondazione Genoa 1893, rappresentati da Gianni Blondet – Vice Presidente Genoa Cfc e Reggente Fondazione Genoa 1893, Paolo Gatto e Roberto Martini – Consiglio di Reggenza Fondazione Genoa 1893. A margine dell’inaugurazione si terrà inoltre un concerto del Duo Novecento di cui fanno parte Gianluca Nicolini (flauto) e Fabrizio Giudice (chitarra) che riproporrà anche alcuni brani del repertorio del genovese Pasquale Taraffo – uno dei maggiori esponenti della scuola chitarristica italiana del secolo scorso morto nel 1937 a Buenos Aires – utilizzando la famosa chitarra a 14 corde del musicista ospitata anch’essa all’interno del percorso espositivo. L’apertura al pubblico della mostra seguirà gli orari di apertura del Museo della Storia del Genoa Cfc (dal martedì al sabato: 13 – 18; domenica: 10-14). Il prezzo di ingresso è di 7 euro per il biglietto intero e di 4,5 euro per quello ridotto (disabili, over 65 e ragazzi fino a 12 anni). Le persone disabili, le scuole ed i gruppi possono prenotare la visita telefonando allo 010.55.36.711. Si ringraziano la Fondazione Ansaldo e il sig. Francesco Bollorino per i supporti audio-visivi, il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, lo studio 2BIT Studio Grafica & Advertising di Barresi e Spalluto Ss, i prestatori degli oggetti e tutti coloro che, a vario titolo, hanno offerto il proprio supporto all’organizzazione della mostra.