Addio ad Aldo Agroppi, che iniziò nel Genoa il suo lusinghiero percorso da calciatore professionista - Fondazione Genoa 1893

Addio ad Aldo Agroppi, che iniziò nel Genoa il suo lusinghiero percorso da calciatore professionista

Addio ad Aldo Agroppi, che iniziò nel Genoa il suo lusinghiero percorso da calciatore professionista

All’età di ottant’anni è deceduto giovedì 2 gennaio 2025 a Piombino, dov’era nato venerdi 14 aprile 1944, Aldo “Cotenna” Agroppi, che nell’estate del 1964, durante la quale il Genoa aveva ceduto, causando una sollevazione dei tifosi rossoblù, Luigi “Luigino” Meroni II al Torino, era arrivato in prestito dalla società granata, che lo aveva prelevato dal Piombino e per tre stagioni agonistiche utilizzato solamente nelle competizioni giovanili, al sodalizio più antico d’Italia.

Nessuno dei tre allenatori – il brasiliano Paulo Lima Amaral, Roberto Lerici e Livio Fongaro – che si alternarono sulla panchina del Genoa lo impiegò in partite di Campionato, amaramente conclusosi con la retrocessione, ma Lerici lo schierò nei due incontri di Coppa Italia vinti 2-1 (dopo i tempi supplementari) a Busto Arsizio contro la Pro Patria et Libertate nel giorno dell’Epifania 1965 e 3-0 al “Luigi Ferraris” contro il Monza (Agroppi realizzò al 41′ del primo tempo la seconda rete) mercoledì 17 marzo, esattamente due settimane dopo che il centrocampista toscano aveva conquistato con la squadra giovanile il Torneo Internazionale Coppa Carnevale di Viareggio.
La carriera di Agroppi sarebbe proseguita con due altre stagioni agonistiche di formazione nella Ternana  in Serie C e nel Potenza in Serie B, seguite da sette da titolare nel Torino, impreziosite dalla conquista di due edizioni della Coppa Italia, quelle del 1967/1968 e – con Spareggio del Girone Finale contro il Milan al “Luigi Ferraris” – del 1970/1971, e da cinque presenze nella Nazionale Italiana, e da un paio, anch’esse in Serie A, nel Perugia. Successivamente si cimentò con buoni risultati da allenatore in varie squadre, ma dovette ritirarsi per problemi psicologici.
Stefano Massa (Comitato Storico Scientifico Museo del Genoa)