È deceduto ieri, martedì 9 febbraio 2021, a Genova, all’età di ottantaquattro anni, Franco Caffaratti, che disputò due partite internazionali a livello ufficiale con la maglia del Genoa in Francia, la prima nel 1961 e la seconda nel 1963, in due diverse edizioni della tardoprimaverile Coppa dell’Amicizia, una competizione che a chi ha dai sessant’anni in giù «dice» poco o niente, ma che all’epoca aveva un certo valore, come dimostrato dal fatto che vengano prese in considerazione a livello storico da sodalizi prestigiosi quali il Milan e la Juventus le edizioni a cui essi avevano partecipato (quello bianconero conserva nel suo museo il trofeo conquistato dopo i calci di rigore contro il Real Madrid nel 1965, in un’edizione speciale che aveva riguardato solamente quelle due squadre). Inizialmente, nei primi tre anni (1959, 1960 e 1961), la competizione venne strutturata su una doppia sfida (di andata e ritorno) tra le prime quattro squadre delle due massime serie italiana e francese e le vincitrici dei tornei cadetti (nel 1959), tra sedici formazioni delle prime due serie di Italia e Francia (nel 1960) e tra dieci – equamente divise tra le prime due serie – di ciascuna delle due soprammenzionate nazioni (nel 1961), da cui si ricavava un risultato complessivo (in tutti e tre i casi rivelatosi favorevole all’Italia); successivamente vide partecipare sei squadre italiane, sei francesi e quattro elvetiche (nel 1962, quando fu vinta dal Lens) e quattro italiane e quattro francesi (nel 1963, quando si impose il Genoa); infine, quando riprese nel 1967 (edizione vinta dal Brescia), per concludersi l’anno seguente con il successo della S.P.A.L., si affrontarono tre squadre italiane ed altrettante svizzere (il primo anno ciascuna affrontava una volta le tre avversarie straniere, nel secondo due di esse).
La sera di domenica 11 giugno 1961 Fosco «Palla di gomma» Becattini II sr. (tuttora il giocatore che nell’ultracentenaria storia del Genoa ha militato più di ogni altro – sedici stagioni agonistiche – nelle sue fila) disputò nel suo abituale ruolo di terzino sinistro al “Luigi Ferraris” la sua quattrocentoquarantanovesima ed ultima partita ufficiale con il club calcistico più antico d’Italia nell’incontro perso 2-3 con il Cannes; sette giorni dopo in Costa Azzurra nella partita pareggiata 1-1 in casa dei transalpini la maglia numero 3 del Genoa fu indossata da Caffaratti, prestato dal Savona, formazione di Serie C, nella quale aveva appena concluso il secondo dei suoi tre campionati consecutivi, al termine dei quali avrebbe fatto registrare quarantotto presenze (poco meno della metà dei centodue incontri di Campionato disputati dagli «striscioni» biancoblù in quel triennio). Dopo il ritorno nel 1962 in Serie A, il Genoa tesserò Caffaratti, che in quella stagione non venne mai schierato in Coppa Italia e in Campionato (non si dimentichi che nel calcio dell’epoca non erano ammesse sostituzioni, sicché per i giocatori di riserva era molto più difficile avere la possibilità di mettere piede nel rettangolo di gioco in partite ufficiali!), ma prese parte come terzino sinistro alla vittoria di domenica 2 giugno 1963 per 2-1 in casa dei rossoneri dello Stade Rennes nell’andata dei Quarti di Finale di un torneo che per gli uomini dell’italo-argentino Angelo Triestino «Nino» Rosso si sarebbe trionfalmente concluso con un altro successo per 2-1 a spese di altri – e ben più prestigiosi! – rossoneri, quelli del Milan (vincitori venticinque giorni prima della Coppa dei Campioni, fino a quel momento mai conquistato da una squadra italiana), sconfitti in rimonta con una doppietta nella ripresa di Stefano Dal Monte nella Finalissima a “San Siro” la sera di domenica 16 giugno. Si concluse così con la conquista di un trofeo di rilievo – a cui aveva dato in una partita il suo apporto – da parte della squadra di cui era anche acceso tifoso l’avventura genoana di Caffaratti, che da quel momento avrebbe indossato a livello di Serie D le casacche a strisce bianconere del Viareggio (nel 1963/1964) e della Rapallo Ruentes (nel 1964/1965, campionato concluso dalla compagine tigullina al primo posto con la conseguente promozione in Serie C) e granata dell’Asti, con il quale conobbe l’amarezza della retrocessione nella primavera del 1968.
Alla famiglia Caffaratti vadano da parte della Fondazione Genoa 1893 le più sentite condoglianze, alle quali il redattore dell’articolo vuole associare le sue personali ad una delle due figlie dello scomparso, Laura, che fu sua compagna di classe dalla prima alla quarta elementare negli anni scolastici 1968/1969, 1969/1970, 1970/1971 e 1971/1972.
Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico della Fondazione Genoa 1893)
Didascalia foto.
Formazione del Savona, tratta da pag. 291 di “Storia del Savona” di Nanni Basso.